Cappuccino di zucca .... per una zucca da fiaba




“Mi racconti una storia?” chiese lei speranzosa.
“Certo amore, te ne racconto una bellissima”.
“E di cosa parla?”
“Parla di una bambina che voleva …. “
“E cosa aveva di speciale questa bambina? - la interruppe - Era bionda? Aveva gli occhi azzurri? Era alta? Era cicciottella o magra?”
“Eh, ma quante domande …. Ti posso dire che
aveva i capelli scuri e ricciolini, occhi scuri, magrina magrina, si faceva sempre fare le trecce e le piaceva molto mangiare la pastasciutta". 



“Come a me?”
“Certo, la mangiava sempre con il pesto o con il ragù”.
“Ma anche a me piace il pesto, anzi mamma ….? Me la fai a cena”?
“Certo amore, certo … “
“Dicevamo … …...... aveva una bambola preferita, con cui giocava sempre alle signore,


prendevano il tè al pomeriggio e portavano a spasso il cagnolino ... .
“E come era questo cagnolino, come il nostro?”
“Certo, aveva il pelo marroncino e ricciolino e si chiamava proprio come lui … pensa che cosa strana! Un giorno questa bambina disse alla sua mamma che voleva che lei inventasse una bella storia da raccontarle prima di andare a letto. E la mamma cominciò a raccontarle la storia della Principessa Francesca, figlia del Re di Zuccolandia. 

  
che viveva in un bellissimo castello con un giardino grandissimo con tanti fiori, alberi, aveva persino i cavalli!!



Dalle sue finestre poi si godeva un panorama bellissimo ...

  

Bisogna sapere però che il regno di Zuccolandia, quello che si trova vicino a Pomodoria, a nord di Carotinia, era governato da un Re testone, ma tanto testone (non a caso è il capo di Zuccolandia …) che non voleva che la figlia andasse in giro per il reame a giocare con i bambini della sua età. E pensare che questo reame era proprio bellino, tutto con casette arancioni col tetto verde, una deliziosa piazzetta con la fontana e una pasticceria piccina piccina che era famosa anche nei paesi vicini per il cappuccino alla zucca, che il proprietario amava servire con un vezzoso tovagliolino di pizzo con cui le signore pulivano le delicate boccucce dalla crema golosa. 


Francesca si annoiava tanto nel suo castello, sempre a fare i compiti con quell'antipatico del Maestro, sempre sola nella sua grande stanza piena di giochi in cui non poteva portare gli amichetti perchè …. era la principessa, non si poteva mica fare entrare chiunque nel palazzo reale!!. Si sedeva spesso davanti alla finestra e guardava il panorama e sognava di uscire per andare a conoscere quei bambini che giocavano sotto al suo castello. 

Quindi un giorno decise di uscire di nascosto ma fu subito beccata dalla Fata Madrina

  

e dalla sua amica la Fata Turchina che le chiesero dove volesse andare tutta sola soletta. “Tanto son sempre sola” pensò Francesca ma se lo tenne per se e confessò alle Fate il suo proposito. Dato che in fin dei conti non c'era nulla di male a fare “forca” una volta ogni tanto le Magiche decisero di coprire la sua uscita ma si raccomandarono di tornare tassativamente dopo due ore, non un minuto di più non un minuto di meno (tanto figurati se sarebbe tornata prima …). Francesca contentissima si mise il suo bel vestitino colorato per uscire e, 

                            










sincronizzati gli orologi,


si diede alla fuga prima che ci ripensassero.


Appena arrivata in piazza vide subito il gruppetto di bambini che vedeva dalla finestra ogni giorno che giocavano a girotondo intorno alla fontana. Si avvicinò con fare indifferente e si mise a guardarli.

Una delle bambine la salutò e le chiese: ”Vuoi giocare con noi?”. A Francesca non sembrò vero potersi unire a quel colorato gruppetto, poter correre spensierata, saltare e ridere come non aveva mai fatto prima. Ovviamente si dimenticò che dopo due ore doveva tornare!! Al Castello appena si accorsero della scomparsa della Principessa tutti si mobilitarono per le ricerche. Chi la cercava sotto le scale, chi sotto i letti, chi nei cassetti (gente bizzarra abitava in quel castello …..) ma nessuno riuscì a trovarla. Le Fate vennero interpellate ma, omertose, non dissero nulla sperando in un rientro a breve e confidando nel fatto che sarebbe stata messa in castigo per così tanto tempo che il problema delle uscite non si sarebbe più posto. 

Francesca nel frattempo aveva girato attorno alla fontana sei o sette volte, aveva mangiato due gelati, si era sbucciate entrambe le ginocchia, aveva strappato l'orlo del vestito e si era spettinata tutta, insomma ... si era divertita alla grande!! Fortunatamente si rese conto che era tardi e decise di tornare a castello ma non sapeva da dove entrare per non essere vista. Mentre passava nel giardino nascondendosi dietro gli alberi un ranocchio dello stagno la chiamò e le indicò una porticina piccina che l'avrebbe portata diretta in camera sua.

Come facesse il ranocchio a sapere cosa era successo è uno dei classici misteri delle favole che non sta a noi risolvere ovviamente. Fatto sta che Francesca riuscì a tornare in cameretta, a darsi una sistemata e a farsi trovare serena come un angioletto

 a giocare con la sua bambola . 

Quando però vide sua mamma e suo papà così preoccupati e tristi per la sua assenza decise che non avrebbe fatto più una cosa del genere e li abbracciò stretti stretti”.




“E di che gusto era il gelato?” - la domanda non si fece aspettare.
“Crema e cioccolata ovviamente”.
“Allora possiamo andare a comprarlo anche noi?”.

Ecco … ogni volta era così, una storia inventata, semplice semplice ma tanto gradita sia a noi che la raccontavamo che a lei che ci ascoltava. Oggi ormai è grande, non chiede più le storie, e noi daremmo chissà che per tornare a quei tempi ma tutto deve fare il suo corso, vedremo in futuro a chi le racconteremo le nostre storielle con finale alla ... vissero felici e contenti !!! 


Nel frattempo …. vediamo come era fatto il famoso cappuccino e quale era il suo segreto per essere così apprezzato.

CAPPUCCINO DI ZUCCA CON SORPRESA

INGREDIENTI per quattro tazze:

500 grammi di zucca mantovana pulita 
200 grammi di formaggio spalmabile 
100 grammi di panna

80 grammi di parmigiano reggiano
240 grammi di panna
120 grammi di latte
40 grammi di tuorlo
1200 grammi di uova intere
olio, sale e pepe
timo fresco
zucchero di canna
semi di nigella

Preparare la crema cotta al grana mescolando a freddo grana, tuorli e uova. Bollire il latte con la panna, versarlo sul composto di uova e portare a cottura. Versare la crema in una piccola teglia quadrata con carta forno e finire di cuocere in forno. Una volta raffreddata tagliare a cubetti.
Tagliare dalla zucca alcune fettine sottili, disporle su un piatto da forno con olio, sale, pepe, spolverare con zucchero di canna e con timo. Cuocere in forno fino a glassatura e tenere da parte.
Tagliare il resto della zucca a dadini e farla stufare con un filo di olio, sale e pepe fino a che non è bella morbida. Una volta cotta mixarla fino a che non raggiunge una consistenza vellutata eventualmente aggiungendo un poco di acqua. Regolare di sale e pepe. Non ho aggiunto altro alla zucca che trovo buona così al naturale. Montare con le fruste il formaggio e la panna. Comporre il cappuccino mettendo sul fondo qualche cubetto di crema cotta, coprire con la crema di zucca e decorare con la crema di formaggio, la zucca confit e semi di nigella. 

Con questa ricetta e una fiaba onoriamo la giornata che il Calendario del Cibo Italiano dedica alla zucca e io dedico questo piccolo racconto alla parte migliore del mio mondo ....       






Commenti

  1. Stamattina non riesco a non emozionarmi. Un grosso bacio a te e alla parte migliore del tuo mondo.
    E il cappuccino è troppo bello e goloso per non provarlo...

    RispondiElimina
  2. Una favola raccontata da disegni meravigliosi.
    Oggi faccio indigestione di nostalgia e continuo ad asciugarmi gli occhi.
    Mi ci vorrebbe un cappuccino di zucca.
    Un forte abbraccio cara Leila.

    RispondiElimina
  3. Ma che bello leggere la tua favola e farsi trasportare dalle immagini dei disegni!
    Chissà che bontà questo cappuccino di zucca :P

    RispondiElimina
  4. Bella questa favola accompagnata dai disegni della tua bimba! Il cappuccino è molto elegante ed invitante!

    RispondiElimina
  5. Bella questa favola accompagnata dai disegni della tua bimba! Il cappuccino è molto elegante ed invitante!

    RispondiElimina
  6. Con tutte queste fiabe oggi mi sembra di tornare bambina! Che bella la tua...e poi con questi disegni di bimbi si viaggia ancora di più con la fantasia. E quel cappuccino di zucca è da provare assolutamente!!

    RispondiElimina
  7. posso commuovermi anche qui da te? Stasera faccio un percorso a ritroso, ritrovo in Cristina e nei suoi disegni bellissimi, un po' delle mie figlie e nella tua favola così ben raccontata un po' di me mentre raccontavo loro una fiaba simile. Grazie Leila, per questo viaggio a ritroso nel tempo.

    RispondiElimina
  8. Ma che meraviglia..la favola con i disegni della tua ex-piccola mia omonima!!! Bellissimo racconto Leila e squisito cappuccino!!

    RispondiElimina
  9. ma quanto è bella questa fiaba illustrata e il cappuccino, oltre ad essere super creativo, è venuto benissimo! Un mangia e bevi delizioso, con i fiocchi!

    RispondiElimina
  10. Splendida fiaba.. e i disegni poi, che belli sono? Da leggere e guardare mentre si gusta la tua ricettina a cucchiaiate!

    RispondiElimina
  11. la tua dedica è davvero tenerissima, così come i disegni che accompagnano la fiaba. Il cappuccino mi piace assai, ma la cosa che mi piace di più è l'atmosfera di amore che permea tutto il racconto e che evidentemente vi lega alla vostra "bambina"

    RispondiElimina

Posta un commento

Grazie di cuore per il tempo che avete dedicato al mio blog.