L'UVA, LA FORMICA E L'ALBERO DEL PANE







Cosa ha la Garfagnana che ti spinge a tornare? La natura selvaggia, il mistero che aleggia fra i rami dei fitti boschi, le leggende, l'eternità di questi luoghi … ma c'è molto di più. Quando senti chi ti guida parlare dei suoi luoghi capisci perchè si decida di restare, di concedere alle proprie zolle una possibilità, perchè si decida con entusiasmo di rischiare e di investire nel futuro.
Sarà possibile produrre il Riesling in montagna? Potrà una piccola chiesetta di un passo montano essere di ispirazione per poter far godere della natura, dei suoi profumi e dei suoi colori tutto l'anno? Potranno dei vecchi giganti continuare a vivere tranquilli? Certamente!! 


             


Oltre il Sillico, sopra Capraia, nel comune di Pieve Fosciana, si trova Cerasa, una piccola oasi montana dove il tempo continua a scorrere con il ritmo di una volta. Il bosco ospita circa 140 antichi castagni, gli alberi del pane, alcuni dei quali hanno un’età di ben 4 secoli. Ognuno ha un nome e la sua adozione contribuirà a sostenere il recupero del bosco, la sua pulitura, la difesa sanitaria, la promozione e la valorizzazione dell’agricoltura in montagna. 
Ma a Cerasa si fa anche altro. Assaggiare la ricotta appena prodotta è una esperienza assolutamente poetica, camminare nel bosco fra i castagni libera la mente al di sopra delle nuvole. Per non parlare dell'entusiasmo con cui tre ragazzi condividono l'amore e il rispetto per la natura e i suoi frutti nel loro vigneto a mille metri e nella loro “Maestà della Formica” di Careggine. 




Curioso nome questo!! Deriva dalle piccole chiesette sul margine della strada (tipiche della Garfagnana) che si chiamano mestaine o Maestà mentre la Formica è il passo montano dove appunto si trova una di queste chiesette. 



  



Quante cose da conoscere, quanto da scoprire in Garfagnana dove la passione anima queste persone e coinvolge veramente. Si respira energia in queste terre e tra queste cime dalla vista mozzafiato. 




Noi abbiamo avuto la fortuna di poter vivere di persona queste realtà. Ospiti dell'Agriturismo Ai Frati di Pieve Fosciana, abbiamo avuto modo di godere della splendida ospitalità della Garfagnana. 



    Rosy in particolare è stata molto accogliente, accompagnandoci di persona fin dentro le antiche mura del Convento.  



     
La prima tappa è stato l'impianto di Riesling a 1000 metri. Andrea Elmi, Gian Luca Guidi e Marco Raffaelli SONO la Maestà della Formica. Hanno trovato alla Foce di Careggine in alta Garfagnana, all'interno del Parco delle Alpi Apuane, a 1050 metri slm, il terreno ideale per un progetto ambizioso: produrre Riesling oltre i 1000 metri in Toscana. Il terreno, l'esposizione, la struttura , la forma il colore e il panorama hanno fatto innamorare questi ragazzi: la mineralità li ha indirizzati subito al Riesling, prodotto con metodo di coltivazione biodinamico. Ma la vigna non è l'unica che produce frutti da quelle parti! Si coltivano frutti di bosco che, assieme alle erbe spontanee, vengono trasformati in composte e sciroppi frutto di abbinamenti che sono il risultato di continue prove e studio appassionato.



Il pranzo presso il Rifugio è stata una esperienza assolutamente da condividere tramite immagini e da serbare con cura come ricordo. http://www.maestadellaformica.it/engine/it

  


Altra tappa di grande impatto è stata la visita all'Azienda Agrituristica di Cerasa
http://www.cerasa.garfagnana.eu/


Cerasa non è un luogo fuori dal tempo, come potrebbe apparire a prima vista, è un luogo dove il tempo assume un significato legato ai ritmi della natura e del lavoro dei campi, con quel semplice eppur grandioso senso di appartenenza ad un territorio che oggi si respira solo in luoghi particolari, e che una volta era la normalità.
Cerasa si trova a circa 960 m. s.l.m. nel comune di Pieve Fosciana e comprende fra l'altro 3 ettari di castagneto da frutto e 7 ettari di pascolo. E' un luogo da vivere uscendo dai tempi e dai ritmi della visita turistica e del moderno vivere. Ci si deve fermare e lasciare pervadere dalla natura e da chi di essa vive. 

Qui a Cerasa si alleva la pecora garfagnina, che è stata sull'orlo dell'estinzione ma di cui fortunatamente un nucleo è stato recuperato e reintrodotto in Cerasa e ad oggi il gregge conta un centinaio di capi e rappresenta la più grossa realtà esistente per questa razza. Animale frugale e resistente alle malattie, produce una discreta quantità di latte, leggermente più grasso e profumato che è la base per il formaggio pecorino della Garfagnana e per la deliziosa ricotta, assoluta poesia per il palato quando assaggiata appena fatta come abbiamo potuto constatare di persona grazie alla dimostrazione condotta da Gemma e Ombretta. 


               





La carne di agnello viene commercializzata con il marchio “Garfagnina bianca” che ne garantisce la provenienza e il valore alimentare e la lana prodotta viene colorata con coloranti naturali, filata secondo metodi antichi e utilizzata anche per la produzione artigianale del feltro. 


E che dire del castagneto secolare!! Uno dei più importanti castagneti storici della zona, con più di 150 esemplari, molti dei quali di oltre 300 anni di età e che possono essere adottati con il progetto "Adotta un castagno", che permetterà ai "neo-genitori" di poter godere dei prodotti di quello che veniva chiamato tradizionalmente “l’albero del pane”, per l’importanza che aveva nell’economia di sussistenza del territorio montano. 
http://www.adottauncastagno.garfagnana.eu/

 E come normalmente accadeva in ogni insediamento montano, a Cerasa si produce un po’ di tutto e si può assaggiare un pò di tutto per riscoprire i gusti veri e genuini di un tempo. Ogni singolo piatto preparato da Gemma è frutto della natura incontaminata e della passione di una famiglia che ha deciso di vivere come un tempo. Ottima davvero la pasta al salvietto, saporitissimi i salumi, gustosissima la ricotta con i frutti del sottobosco. E dopo, una passeggiata fra i castagni per non perdere nemmeno un minuto di questo paradiso.






Non è mancato il nostro impegno ai fornelli con il 


Workshop "Garfagnana is the new black" 

e lo splendido pranzo nel corso del quale abbiamo gustato ciò che abbiamo preparato. Cucinare in compagnia è una bella esperienza, ognuno fornisce il proprio aiuto e la propria esperienza per produrre qualcosa di goloso e con Ilaria Talimani e Vittoria Traversa abbiamo creato, ispirandoci ai sapori garfagnini, questo

FAGOTTINO DI CREPE AL PROSECCO CON BESCIAMELLA DI CASTAGNE E PANCETTA CROCCANTE 

INGREDIENTI:
250 grammi di farina debole 0 o 00
2 uova grandi
250 ml di latte intero
125 ml di prosecco
un cucchiaino di sale
500 ml di latte
80 grammi di farina di castagne
80 grammi di burro 
salsa di funghi
200 grammi di pancetta
un porro 

Per le crepes, sgusciare le uova in una ampia terrina e battetele leggermente. Aggiungete poco alla volta alternativamente la farina e il latte, incorporandoli alle uova con una frusta. Allungare con il prosecco, aggiustare di sale e fare riposare per circa un'ora prima di procedere alla cottura. Per cuocere le crepes ungere con poco olio o burro la padella ben calda, versarvi sopra un mestolino di pastella e ruotare subito la padella fuori fuoco in modo che il composto si allarghi uniformemente. Appena il bordo sarà brunito e la crepe inizia a staccarsi giratela e terminate la cottura. 
Per la besciamella, portare il latte a bollore, far fondere in un pentolino il burro e la farina di castagne fino ad ottenere un roux. Versare il latte nel roux mescolando accuratamente in modo da non creare grumi. Regolare di sale e pepe e portare a cottura. Tostare la pancetta fino a renderla croccante e tagliuzzarla a dadini. Sbollentare la parte verde del porro e tagliarla a stricioline regolari. Farcire il fagottino con besciamella e pancetta croccante, legarlo con una strisciolina di porro e adagiarlo sulla salsa di funghi. Decorare con mentuccia e pancetta croccante.





E che dire dell'esperienza di un set fotografico con la grande Mai Esteve per carpire i segreti della fotografia. Appassionante!! 






Quante cose da conoscere, quanto da scoprire in Garfagnana, dove la passione anima queste persone e coinvolge veramente. Si respira energia in queste terre e tra queste cime dalla vista mozzafiato.  




Grazie ad Antonella Poli per la passione che dimostra per la sua terra 
http://www.turismo.garfagnana.eu/it.html

Grazie a http://www.fortezzaverrucolearcheopark.it/ e all'Osteria Le Verrucole per l'accoglienza.

Grazie ad Annarita Rossi, alle mie compagne di fornelli Ilaria Talimani e Vittoria Traversa, a Camilla Assandri, Cinzia Martellini Cortella, Sabrina Fattorini, Mai Esteve, Gianni Senaldi ed Emanuela Bonardi per la loro squisita presenza, grazie ad Alessandra Gennaro per il suo entusiasmo e grazie sopratutto alla Garfagnana, per essere il paradiso che è. 



 

Commenti

  1. scoprire la Garfagnana con gli occhi degli altri, mi fa sentire doppiamente a casa perchè vedo che anche per gli altri è magia. Hai raccontato questa esperienza con il cuore e il ricordo dolce di quei giorni passati tra risate e serenità. Grazie davvero. PS. la ricetta era fantastica, me lo ricordo bene.

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  2. Grazie per avermi fatto rivivere quei giorni anche nella parte a cui non ho potuto intervenire. La ricetta è da fare

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  3. Leggendo il tuo post mi ci sono ritrovata di nuovo in questa terra fantastica!
    Grazie Leila anche per la ricetta di queste crepe che riccordo è come!

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  4. Grazie a te Mai per tutte le cose che ci hai insegnato :-)

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  5. Che bello Leila questo post. Ti leggo al ritorno dalla Liguria e mi sembra di nuovo di essere ripartita per la Garfagnana. Non vedo l'ora che arrivi novembre per tornarci!

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  6. Bellissimo articolo! Mi aspettavo una ricetta ho trovato una storia di luoghi lontani che è come se avessi visto attraverso i tuoi occhi!

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  7. Grazie Marianna cara sono contenta ti sia piaciuto 😍

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